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La piccola Lourdes e altri borghi
13 October 2022
Una giornata piovosa e fredda ha accompagnato purtroppo questa nostra uscita, con noi Sua Eccellenza Mons. Luigi Mansi e Don Nicola De Ruvo che hanno celebrato la Messa.
Castelpetroso è un borgo sulle colline molisane, nonostante le sue ridotte dimensioni c’è davvero tutto quel che serve per essere il set perfetto di una favola: un centro storico con un labirinto di vicoli in pietra e piazzette con balconcini da principessa, i resti di un castello longobardo, una cattedrale che spunta tra i boschi in modo surreale e un santuario famoso per le apparizioni della Madonna.
Passeggiando per il centro storico noterete case antiche e vecchie mura, tutti luoghi dall’atmosfera antica e magica. Castelpetroso è nato come avamposto militare sunnita sulla cima di un colle roccioso (Colle Petroso), qui i Longobardi costruirono un castello dalle forme squadrate di cui oggi rimane solo qualche stanza visto che con il tempo si è “fuso” con gli edifici costruiti attorno e dentro alle sue rovine.
La Basilica di Castelpetroso è certamente un luogo suggestivo, pensate a un’imponente cattedrale che spunta dal nulla in mezzo a un bosco verdissimo e con alle spalle uno splendido panorama. Ma perché costruire un sito religioso così importante lontano dal borgo e in mezzo al niente? Perché qui nel 1888 due pastorelle che avevano smarrito delle pecore e le stavano cercando tra le rocce ebbero una visione della Madonna e di Gesù Cristo. Da allora questo luogo a Castelpetroso diventò meta di pellegrinaggi continui, prese addirittura il soprannome di “la piccola Lourdes italiana” e quindi si decise di costruire un santuario nel bosco che rendesse onore alla Madonna. A settembre del 1890 iniziarono i lavori per la costruzione del Santuario di Maria Santissima Addolorata ma solo nel 1975 la grande Basilica in stile neo gotico venne aperta ai fedeli.
La pioggia ci ha impedito di percorrere la Via Crucis e di visitare le cascate di 0Carpinone alimentate dai fiumi Carpino e Tura.
Dopo l'ottimo pranzo presso l'Hotel ristorante "La fonte dell'Astore" abbiamo raggiunto Macchiagodena
Benché il paese sia un castrum longobardo medievale, notizie di un villaggio dei Sanniti si hanno dai reperti archeologici rinvenuti nei colli circostanti. Tra i reperti un oinochoe del VI secolo a. C. presso località Piana di Achille e Fosso Pampalone. Il villaggio italico sorgeva presso il tratturello che si sviluppava dal maggiore che da Aufidena (Pescasseroli) andava in Puglia, tale villaggio sorgeva in località Valle Fredda, i cui reperti sono conservati nel Museo Sannitico di Campobasso. Benché il villaggio non fosse un vero e proprio centro vitale con mura e templi di rilievo, fu conquistato certamente nel I secolo a. C. da Roma e subì la distruzione dei Vandali dopo la fine dell'impero.
Allo scopo di fare arrivare nel borgo di Macchiagodena turisti da ogni parte d’Italia, è stato approvato un progetto chiamato “Genius Loci, portami un libro e ti regalo l’anima” che prevede di offrire una vacanza gratuita in una delle strutture turistiche del piccolo paese del Molise, in provincia di Isernia, a tutti coloro che decidono di andare a Macchiagodena e di portare con loro un libro.
Ad annunciare la singolare iniziativa è stato lo stesso Sindaco del borgo, nella lista dei Borghi autentici d’Italia, Felice Ciccone, che ha spiegato di voler mettere a disposizione dei turisti la possibilità di trascorrere nel territorio alcuni giorni di vacanza gratuiti, se accompagnano questa loro permanenza di piacere con un libro.
L'iniziativa ha avuto molto successo ed ora il paese ha una biblioteca importante e tante librerie sparse per il paese insieme alle singolari panchine a forma di libro aperto con immagini e versi d'autore.
Questi sono i tesori di un 'Italia minore che invece è grandissima.