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Lezioni di vita ed ironia, l'omaggio di Unitre Andria a Michele Palumbo
06 June 2017
Fermarsi a riflettere era obbligatorio, lasciarsi trasportare dalle risate impossibile da evitare, applaudire, ancora una volta col cuore, era doveroso. L'Unitre di Andria ha concluso lunedì pomeriggio le celebrazioni del proprio 25esimo anniversario omaggiando uno degli andriesi che più ha sostenuto l'associazione nei suoi anni di attivismo ad Andria: Michele Palumbo. "Uomo, giornalista e docente" è stato il titolo dell'evento che ha voluto ricordare l'essenza del professor Palumbo recentemente scomparso.
L'apertura della Corale Unitre diretta dal M° Lorenzo Leporiere ha fatto da apripista solenne ad una serie di interventi a cuore aperto. «Michele, pur nel suo equilibrio era ed è indefinibile - spiega la presidentessa Unitre Maria Rosaria Inversi - Restiamo tutti un po' spiazzati, disorientati di fronte a lui e al suo modo di essere, al suo modo di agire, ai suoi rapporti professionali e al suo modo di parlare che traspariva una polemicità intellettiva non fine a sé stessa, ma in grado di aprire vie del sapere».
Definizione del filosofo andriese poi integrata da Don Gianni Massaro, che ha delineato con il suo intervento il rapporto che lo legava ad una figura laica sempre pronta al confronto: «Michele non si limitava a raccontare gli eventi, ma amava interrogare gli eventi e lasciarsi interrogare dagli eventi. Ricordo bene il suo silenzioso stupore davanti al Prodigio della Sacra Spina. Alla domanda del Mons. Vescovo Calabro che intonava "È accaduto?" lui, con grande onestà e sincerità, rispose "Di essere accaduto è accaduto. Qualcosa di straordinario si è verificato. Ma se mi chiede perché è accaduto, le dico che non lo so”».
La voce di Sabina Lorusso, poi, ha introdotto, attraverso gli scritti di Achille Campanile, il Michele Palumbo scrittore e giornalista, definito successivamente dall'amico e collega Pinuccio Pomo: «Un giornalista a tutto tondo, corrispondente ed opinionista autorevolissimo che si avvaleva della pagina del giornale trasformandola in una tribuna. La sua tribuna di animazione culturale, politica e sociale ».
Il ritmo emozionante degli interventi si è prontamente interrotto grazie alla sua voce. Quella di Michele Palumbo. Il suo intervento proiettato su schermo risalente al 2012 è stato il più alto tributo all'intellettuale. Quasi involontariamente, ma mai banale anche in questa occasione, la sua voce intenta a spiegare la figura del comico ha spezzato l'umore commosso dei presenti, che si sono infine lasciati ad una fragorosa risata.
La chitarra e la voce di Pasquale Arcamone e Nicola Lupo hanno infine chiuso un omaggio spontaneo quanto dovuto ad una figura straordinaria, poi celebrata definitivamente con la consegna di una targa commemorativa al fratello Vincenzo Palumbo.
Il sorriso sul volto dei presenti sapeva di ringraziamento da parte dello stesso Michele che, ci piace pensare, abbia voluto in qualche modo ironizzare anche sulla sua scomparsa, per alleviare a suo modo il dolore di tutti.