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Libertango
10 March 2025
Alessandro Barricco, voce narrante,
Alessandro Carbonare, clarinetto,
Mario Stefano Pietrodarchi, bandoneon,
Gloria Campaner, pianoforte,
Chiara Benati e Andrea Vichi, ballerini
Jorge Luis Borges, uno dei massimi scrittori e poeti del ‘900, definiva il tango “la vera poesia del nostro secolo”. La danza ballata a coppie nata alla fine dell’Ottocento in Argentina, è infatti qualcosa di più di quello che tutti immediatamente associano al suo aspetto più rilevante, la sensualità, per essere invece anche musica, poesia, modo di vivere. Se queste sono state le caratteristiche che hanno accompagnato la nascita e il cammino del tango, Piazzolla è stato poi il genio che ha rivoluzionato e contaminato quel genere. Ed è proprio il nome di uno dei suoi più celebri brani, “Libertango”, a dare il titolo allo spettacolo che andrà in scena questa sera alle 20.30 al teatro Petruzzelli di Bari, nell’ambito della 83esima stagione della Camerata Musicale Barese.
Un intreccio di musica, parole e danza per raccontare il Paese del “sol de mayo” attraverso le note della pianista Gloria Campaner, del bandoneonista Mario Stefano Pietrodarchi e del clarinettista Alessandro Carbonare, e la danza di Chiara Benati e Andrea Vighi, ballerini di tango di fama internazionale che si esibiscono in festival e teatri di tutto il mondo. Cammeo della serata - per la prima volta e in esclusiva nazionale - la voce e l’anima di Alessandro Baricco: sarà lui il prezioso “strumento” in scena a dar vita al ricco racconto di questa straordinaria cultura, permeata com’è da contraddizioni che quasi inspiegabilmente convivono tra loro. Scrittore, drammaturgo, saggista, autore televisivo e divulgatore, fondatore della Scuola Holden, Baricco fin dagli esordi ha raccontato con originalità il nostro presente attraversando i più vari generi letterari.
Libertango, le note
«Il riflesso delle molteplici influenze etniche che hanno dipinto di sfumature questa grande terra verrà restituito non solo dal repertorio musicale – si legge nelle note dello spettacolo - che spazierà dalle melodie classiche del tango tradizionale argentino di Carlos Gardel al tango nuevo del suo pioniere Astor Piazzolla, ma anche dalla “voce” della letteratura di grandi scrittori argentini come Jorge Luis Borges e Osvaldo Soriano. E ancora, la prima mondiale di un brano in forma di tango scritto appositamente per l’occasione da Martín Palmeri, noto compositore argentino contemporaneo».
Ed esattamente 104 anni fa, l’11 marzo 1921, nasceva Astor Piazzolla, una delle personalità artistiche più ricche e affascinanti del secolo scorso. Era nato in Argentina, ma le sue origini sono pugliesi, di Trani in particolare. Ha appunto reinventato il tango componendo motivi immortali come “Libertango”, “Adios Nonino” e “Verano porteno”, il primo di quei meravigliosi brani che formerà “Le quattro stagioni di Buenos Aires”. E per farlo si allontanò dalle proprie radici nel 1953, partendo da Buenos Aires per andare a studiare a Parigi con Nadia Boulanger.
A quell’insegnante straordinaria bastò sfogliare le innumerevoli pagine sinfoniche che il nuovo allievo le aveva portato per accorgersi che erano ben scritte, ma niente di più: in un punto ricordavano Stravinskij, in un altro Ravel o Bartók. Poi scoprì che, oltre a dedicarsi a scrivere pezzi accademici, suonava tanghi nei cabaret. E così, seppur riluttante, Astor eseguì per Mademoiselle Boulanger quei pezzi che componeva per i locali notturni e lei, entusiasta, esclamò: «Cretino, ma questo è il vero Piazzolla!». Dopo diciotto mesi di lezioni, imparò il contrappunto severo e trovò la sua personalità artistica: era pronto per tornare in patria e far nascere così il “nuevo tango”. La formazione eclettica di Piazzolla si riflette perciò nel suo stile, che combina elementi del tango, del jazz, della bossa nova e della musica colta.