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Visita al Ghetto ebraico di Trani

14 June 2024

Un gruppo ristretto di soci ha effettuato questa visita al Ghetto ebraico di Trani, conviene fare alcuni cenni storici. Nel cuore della Perla dell’Adriatico, tra i suoi vicoli più stretti e affascinanti, sorge la Giudecca di Trani, un quartiere aperto che proprio come in altre città d’Italia sorgeva vicino alle mura e al porto, ovvero nella parte più vitale ed energica, tra le vie fulcro dell’economia cittadina.La città a nord di Bari, dunque, viene tutt’oggi ricordata per merito di una forte presenza di ebrei, che a partire dalla prima metà del XI hanno iniziato ad abitare a Trani. Probabilmente giunti dalla Spagna Islamica per sfuggire all’intolleranza dei musulmani, come riportato nel diario di viaggio compiuto tra il 1159 e il 1165 dell’ebreo Beniamino di Tudela, in quegli anni nella cittadina pugliese c’erano circa duecento ebrei con a capo il rabbino Elia.Questa collettività, inoltre, durante il periodo normanno-svevo ha potuto godere della protezione dell’imperatore Enrico VI di Svevia, riuscendo ad avere il privilegio del monopolio del commercio e della seta dello Stupor Mundi. È stato proprio durante questi anni che la comunità ha potuto espandersi come meglio ha potuto, edificando un totale quattro sinagoghe, l’ultima delle quali fu ultimata nel 1247.Le sinagoghe della Giudecca di Trani, sono poi state trasformate in chiese: di quelle di ScolagrandeSanta Maria di Scolanova, San Leonardo Abate e San Pietro Martire solo le prime due sono ancora visitabili, mentre Santa Maria di Scolanova è tornata funzionante per il culto ebraico a partire dal 2004, anno durante il quale il Comune le restituisce il suo carattere religioso.Ancora oggi è possibile ammirare il culto ebraico della città di Trani attraverso un tour dei suoi luoghi iconici.Tra questi vi è la Sinagoga Grande, costruita nel 1247 e diventata chiesa cattolica sotto gli Angioni verso la fine dello stesso secolo. Oggi mantiene il nome che ha portato durante gli ultimi cinquecento anni di vita, quello di Sant’Anna, cui si affianca oggi anche quello di Museo perché, dopo un accurato restauro teso al recupero della stratigrafia dell’edificio originario, la sinagoga- chiesa ospita un’esposizione dedicata alla storia della comunità ebraica di Trani e che abbraccia i secoli centrali e più importanti della sua permanenza in città, quando si contavano più di duecento famiglie di ebrei.Dopo i recenti restauri sono stati messi in luce gli antichi elementi della struttura sinagogale: i muri esterni, la cupola intradossata nel tamburi ottagonale. Il timpano cuspidato sull’ingresso laterale del sacro edificio era invece il coronamento dell’Aronha- kodesh.Il suo reperto più prezioso, tuttavia, resta l’epigrafe di fondazione del tempio, scritta in ebraico, che descrive la maestosità della sinagoga come appariva al tempo e come ancora possiamo ammira L’altro edificio sopravvissuto, la sinagoga Scola Nova, fu edificata nel XIII secolo e ha il suo accesso su una scalinata che sale dalla strada ad una porta posta sul lato occidentale. Affacciata sull’omonima via Scolanova, la struttura è costruita a muratura in pietra calcarea e si presenta dotata di un portale unico e con quattro finestre monofore ad arco. L’intera costruzione, inoltre, è dominata da un campanile a vela sormontato da un timpano sul quale svetta una stella di David in ferro battuto. Un viaggio tra via La Giudea, via della Giudecca, vico La Giudea, via Mosè di Trani e largo Scolanova permette quindi alla storia di rivivere non solo attraverso i suoi avvenimenti ma anche per i suoi importanti monumenti della tradizione e della cultura ebraica. Tante, infatti, sono le manifestazioni comuni che vengono praticate tra queste strade: dall’accensione dei lumi del sabato ad alcune norme del luttoTrani continua a proteggere e custodire le tradizioni del suo popolo più antico.  A seguire il gruppo ha visitatoalcune chiese: la chiesa del Miracolo Eucaristio, la chiesa di Ognisanti e quella di San Martino, affidata ai fedeli di rito ortodosso. Senza dubbio è stata una giornata interessante.