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Ravello Montevergine Ospedaletto

02 September 2025

A differenza della maggior parte dei paesi della Costiera, non si trova sul mare: per arrivarci è necessario deviare dalla strada costiera tra Amalfi e Maiori e salire di qualche chilometro. ll comune di Ravello si distingue dagli altri paesi della costiera per la sua atmosfera più tranquilla: essendo lontana dal mare e dalle spiagge non è mai affollata come Positano o Amalfi. In particolar modo la sera sono pochi i turisti che si aggirano tra le sue stradine.

L'attrazione principale di Ravello sono sicuramente le sue terrazze affacciate sul panorama della Costiera Amalfitana, da cui prende di "Balcone sull'Infinito". Panorami da ammirare visitando le sue ville.

Villa Rufolo è uno dei gioielli d'arte che hanno reso celebre Ravello e la Costiera Amalfitana nel mondo. Un tempo la torre che si affaccia su piazza del Vescovado serviva da vedetta contro le invasioni dei saraceni.

La villa fu edificata nella seconda metà del 1200 dalla potente famiglia Rufolo e una delle note salienti della sua architettura è l'influsso dello stile arabo che trionfa nelle due torri, dalle linee arabo-normanne, e nel chiostro moresco scandito da archi acuti e un doppio ordine di logge.

L'edificio si sviluppa su tre piani ed emana un fascino suggestivo che raggiunge il suo livello più alto nel giardino e nella terrazza a strapiombo sul mare che ospita il festival wagneriano.Wagner fu ospite qui nel 1880 mentre componeva il Parsifal e rimase talmente colpito dal fascino del luogo da scrivere "Il giardino incantato di Klingsor è stato trovato".

Villa Cimbrone è l'opera visionaria del lord inglese William Beckett che nel 1904 acquistò il terreno dove sorgeva un'antica villa abbandonata e la trasformò in un luogo fantastico fondendo stili ed epoche diverse, reperti archeologici e ricordi di viaggio.

Il lussureggiante giardino è disseminato, oltre che di rare specie botaniche, anche di statue, fontane, tempietti, grotte artificiali create sull'onda di un travolgente senso dell'antico.
I vialetti che attraversano il giardino portando al Belvedere che culmina nella "Terrazza dell'infinito". Difficile trovare un nome più appropriato all'esperienza che offre.
Ravello, come le altre località della Costa d'Amalfi, è patrimonio mondiale dell'umanità Unesco.

Ravello ospita anche capolavori dell'architettura moderna come l'Auditorium creato da uno dei personaggi mitici dell'architettura internazionale, Oscar Niemeyer. Una costruzione possente e leggera allo stesso tempo, simile a un foglio bianco posato sulla collina e gonfiato dal vento, che ospita una grande sala da 400 posti dedicata a concerti ed eventi artistici.

Ravello sorge su uno sperone di roccia a 350 metri sul mare.

Dopo un probabile primo insediamento di coloni romani in fuga dalle invasioni dei barbari, le fonti storiche attestano la presenza nel IX sec. di alcune famiglie nobili di Amalfi che si erano ribellate all'autorità del doge.

Ravello prosperò rapidamente grazie all'attività di filatura della lana detta "Celendra" e nel XI sec. cercò di sciogliere i propri legami con la Repubblica Marinara di Amalfi nominando un proprio duca.

Il suo declino iniziò con la conquista normanna e progressivamente nei secoli Ravello, che aveva raggiunto nel 1200 circa 36.000 abitanti, perse sempre più popolazione e all'inizio del 1800 venne aggregata alla diocesi di Amalfi.

Questo declino, però, non intaccò per nulla la sua bellezza, anzi la trasformò in una meta da sogno per intellettuali in viaggio in Italia: artisti, personaggi celebri che inevitabilmente rimasero stregati da questo luogo della regione Campania. Ravello è stata la prima tappa del nostro viaggio, sapientemente guidati da Riccardo ed Emilia abbiamo visitato le sue famose ville. nel tardo pomeriggio abbiamo raggiunto l'hotel Belsito, soggiorno piacevole, camere comode, cena e pranzo ottimi. Il giorno dopo Montevergine dove siamo saliti con la fnicolare, una bellissima esperienza. Il Santuario di Montevergine è un luogo di interesse religioso situato a Mercogliano, nell'omonima località. L’originario complesso religioso fu realizzato per volere di San Guglielmo da Vercelli (1085-1142), spinto da una fortissima devozione nei confronti della Madonna. La sua storia è strettamente legata al quadro di Santa Maria con in braccio Gesù Bambino presente all'interno della Basilica Antica, al quale vengono attribuite numerose intercessioni: un'opera d'arte che, ancora oggi, è conosciuta con il nome di "Madonna di Montevergine" o "Mamma Schiavona". Vestito da una grazia solenne, il primo Santuario Mariano della Campania sorge a 1.200 metri di altitudine, in un contesto paesaggistico di straordinaria bellezza, apprezzabile già dal breve viaggio in una delle funicolari più ripide e veloci di Europa che, in 7 minuti, conduce i fedeli dalla stazione di Mercogliano al Santuario. Oggi, il Santuario di Montevergine è noto come una delle sei abbazie territoriali italiane, meta di turisti che, ogni anno, vi giungono per venerare la Madonna. Un'imponente scalinata angolare porta all’ingresso del complesso religioso, caratterizzato da due chiese: la Basilica Antica e la più recente Basilica Cattedrale. La Basilica Antica fu già ampliata sul finire del XII secolo, quando i suoi ambienti non riuscivano più a contenere la comunità monastica e il numero sempre più crescente di fedeli che vi si recavano in pellegrinaggio. L'ultimo restauro, datato 1645, ha permesso alla struttura di assumere tratti tipicamente barocchi, sebbene costruita sul vecchio edificio in stile gotico che, tuttora, emerge in alcuni angoli della chiesa. È qui che viene ospitata l’effigie miracolosa della Madonna, vera gloria del Santuario. La nuova Basilica Cattedrale, costruita a partire dal 1948 e ultimata nel 1961, è contraddistinta, invece, da una struttura a tre navate, separate da archi su entrambi i lati: in stile romanico, semplice e moderno, fu realizzata per permettere a più pellegrini di poter partecipare alle funzioni. All'interno del nuovo edificio, si distingue un trono marmoreo che accoglie un Crocifisso schiodato, nello spazio in cui, dal 1960 al 2012, era stato collocato il quadro di "Mamma Schiavona". Intorno alle due chiese, infine, si snodano numerosi ambienti, tra i quali tre chiostri, la Biblioteca, la Cripta, alcune sale da ricevimento e il MAM (Museo Abbaziale di Montevergine), istituito nel 2000 per raccogliere le innumerevoli testimonianze sulla devozione popolare e sulla famosa Juta a Montevergine, ovvero il pellegrinaggio o la "salita" a piedi verso il Santuario che si rinnova costantemente durante tutto l'anno ed in particolare nei mesi di Maggio e Settembre dedicati alla Madonna e in occasione della Candelora del 2 febbraio. Autentico scrigno di fede, arte e storia, il Santuario di Montevergine è uno dei luoghi devozionali più importanti e rappresentativi non solo dell'Irpinia, ma di tutta la Campania. ad Ospedaletto abbiamo visitato i locali per l'affumicatura delle castagne (gratali)e una ditta di torroni, un modo dolce di terminare questo breve soggiorno.